Da venerdì 30 agosto a domenica 8 settembre torna L’ultima luna d’estate, festival di Consorzio Brianteo Villa Greppi e Teatro Invito che porta il teatro nelle cascine, nei parchi e nelle ville del Parco Regionale di Montevecchia e Valle del Curone, nelle provincie di Lecco e di Monza e Brianza.
In programma per il 4 settembre
PREMIO LUNA CRESCENTE 2024 – CONCORSO COMPAGNIE UNDER 30
Tre compagnie under 30, selezionate dalla giuria di Ultimaluna, presentano trailer di venti minuti dei loro lavori. Il giudizio del pubblico decreterà la compagnia vincitrice che porterà lo spettacolo completo all’edizione 2025 del Festival.
VERDERAME
Collettivo Le TSC
di Giulia Pizzimenti, Francesca Miranda Rossi
con Giulia Pizzimenti
Vivono, in ognuno di noi, dei corpi estranei. Abitano la nostra psiche come parassiti, e spesso sono residuo di chi ci ha preceduto. Verderame è la storia di una donna e del suo parassita. Miranda, sola su un palco vuoto, ci trasporta in un suo sogno ricorrente: è in piedi davanti a una platea gremita, pronta a esibirsi. Ma oggi qualcosa cambia nell’ordine solito del sogno. Attraverso l’esperienza delle antenate, Miranda acquisterà nuova consapevolezza. Se è impossibile uccidere il passato che ci abita, è però possibile imparare nuovi modi di convivere con il parassita?
CARNAGE À TROIS
Compagnia Le Serve
regia e drammaturgia Nicola Lorusso, Sara Pagani, Alberto Viscardi
con Nicola Lorusso, Sara Pagani, Alberto Viscardi
La classica storia di una moglie che tradisce il marito, di un marito che non vuole essere lasciato e di un amante che desidera uscire dal ruolo di terzo incomodo. La classica storia insomma, fino a che non balza nella mente dei due amanti l’idea di ammazzare il marito. Un testo scoppiettante che attraverso ironia, surrealismo, grottesco, humor nero e comicità sfida i cliché di una classe sociale, quella borghese, per scardinarla dal profondo e mostrare quanto siano stretti e interdipendenti i rapporti di amore e odio al suo interno.
MIA MAMMA FA IL NOTAIO MA ANCHE IL RISOTTO
di e con Filippo Capobianco
Lo spettacolo combina i linguaggi della poesia performativa e del teatro canzone per raccontare una favola di formazione che si confronta con le paure e i desideri della generazione Z.
Moscerino da grande vuole fare l’attore, vive in una casa piena di specchi e ha per amica la sua biblioteca, Biblì, che ogni giorno sa trovare per lui nuove parole. Moscerino sa giocare con le parole, la poesia è il suo strumento di comunicazione ma non sa parlare con sua madre, notaio importante e indaffarata, anche lei però incapace di dialogare con il figlio. La guida in questo strampalato viaggio di formazione sarà la poesia, che è anche l’ultima chiave per permettere a madre e figlio di guardarsi finalmente negli occhi.
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Monastero della Misericordia
via Misericordia
Missaglia