• L’ultima luna d’estate

    Spettacolo teatrale

    La vedova scalza

    Theandric Teatro Nonviolento

    venerdì 27 Agosto 2021
    ore 21.00
    Lesmo (MB)

    Un mondo senza poesia è un mondo in cui nessuno vorrebbe vivere: ecco perché la 24esima edizione de L’ultima luna d’estate oppone alla pandemia la poesia. Promosso dal Consorzio Brianteo Villa Greppi e da Teatro Invito, il festival del teatro popolare di ricerca torna ad animare le cascine, i parchi e le ville del Parco Regionale di Montevecchia e Valle del Curone, nelle provincie di Lecco e di Monza e Brianza. Oltre venti spettacoli – da giovedì 26 agosto a domenica 5 settembre – per concludere l’estate con eventi all’aperto e in sicurezza.

    In programma per venerdì 27 agosto a Lesmo “La vedova scalza” di Theandric Teatro Nonviolento, con Carla Orrù, Fabrizio Congia, Andrea Vargiu; maschere Marilena Pitturru; musiche Menhir; costumi Marilena Pitturru, Salvatore Aresu; regia Maria Virginia Siriu.

    Tratto dall’omonimo romanzo di Salvatore Niffoi vincitore del Premio Campiello 2006, lo spettacolo accompagna gli spettatori lungo un percorso catartico che dalla cieca violenza sfocia nel suo rifiuto. La vendetta, la sopraffazione, l’onore da lavare col sangue sono gli ingombranti concetti che vengono messi in dubbio.
    Siamo nella Barbagia degli anni ’30, popolata di piccoli paesi in cui la vita è regolata dai podestà fascisti e dalle leggi non scritte della società tradizionale. La violenza è ovunque: nello strapotere fascista, nelle angherie delle forze dell’ordine, nel sistema di usi e consuetudini che fossilizza i membri della società in una serie di ruoli prescritti e azioni comandate. La donna ne fa parte in quanto essere quasi annichilito: dedita alla vita rurale, è destinata solo alla preghiera e alla procreazione. La protagonista, Mintonia, appare da subito come il personaggio adatto a rompere questo circolo vizioso autoperpetuantesi: al contrario delle donne del suo paese, si istruisce, legge Grazia Deledda e Tolstoj. Sceglie da sé il proprio marito, Micheddu, a dispetto della contrarietà dell’intero paese che lo guarda con sdegno a causa del suo carattere ribelle.
    Mintonia si sporca le mani di sangue, ma si redime, dando la vita dopo averla levata. È una dispensatrice di morte che si converte alla vita, usando l’empatia e l’intelligenza.

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