L’edizione 2024 di Percorsi nella Memoria ha per titolo I conti con la Storia. Tra memorie e rimozioni e vuole riflettere su come gli Europei abbiano o meno fatto i conti con la propria storia novecentesca, in particolare quella legata alla Shoah. Sono stati diversi, infatti, i paesi del continente che negli anni tra le due guerre hanno portato avanti politiche antisemite e che durante la seconda guerra mondiale hanno collaborato attivamente al progetto di sterminio nazista. A conflitto concluso, però, molti di loro hanno evitato per varie ragioni di riflettere sul proprio ruolo e sulle proprie colpe, portando l’opinione pubblica a considerare i nazisti come unici responsabili della deportazione e dello sterminio.
Dall’Italia alla Germania, dalla Francia all’Europa dell’Est, durante gli incontri di questa edizione ci interroghiamo su come gli stati europei si siano assunti le rispettive responsabilità e abbiano scelto di affrontare la memoria pubblica della Shoah. Un percorso che estende la riflessione alle modalità più efficaci per ricordare l’Olocausto, al ruolo della memoria storica nella vita pubblica e al complesso rapporto tra lo stato di Israele e la Shoah.
Direzione scientifica a cura del Dott. Daniele Frisco
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Domenica 28 Gennaio
ore 17:00
CORREZZANA
Centro Civico polifunzionale via Leonardo Da Vinci 6
Conferenza di CLAUDIO VERCELLI: ISRAELE E LA SHOAH. Gli spettri del passato e l’indecifrabilità del presente.
L’eccezionalità dello sterminio di massa degli ebrei si collega, per più ragioni, all’eccezionalità dello Stato d’Israele. Pur trattandosi di due eventi storicamente distinti, entrambi costituiscono fratture epocali nell’età della modernità ebraica: un duplice calco sulla base del quale misurare l’impatto dello sterminio e la svolta dettata dalla rinascita della sovranità ebraica, dentro una più ampia cornice, che rimanda ai nodi irrisolti del nostro presente. Se per capire Israele bisogna comprendere la Shoah, per capire la rilevanza della Shoah necessita rivolgersi anche verso Israele.
Perché, come scrive Vladimir Jankélévitch, Israele «è un fenomeno morale e un fenomeno di coscienza […] nel fatto di dare agli ebrei coscienza di se stessi. Offre loro una coscienza acuta delle loro contraddizioni, e in questo senso non è soltanto la loro coscienza, ma la loro cattiva coscienza».
A partire da questa considerazione, lo storico contemporaneista Claudio Vercelli ragiona sull’irrisolto e sofferto legame che intercorre tra lo Stato d’Israele e la memoria dello sterminio nazista, soffermandosi anche sui diversi viluppi storici che dalla nascita del primo ne hanno caratterizzato la ricezione nella nuova comunità politica. Fino ad arrivare ai giorni nostri e alla disastrosa situazione di cui, un po’ tutti, siamo involontari ma partecipi osservatori.
Nuovo Centro Polifunzionale
via Leonardo da Vinci 6
Correzzana