Venanzio Gibillini (28/11/1924 - 16/01/2019)

È morto a Milano Venanzio Gibillini (Giba)

ex deportato nei lager nazisti di Bolzano, Flossenbürg e Kottern

Custodiva gelosamente un cucchiaio di latta che aveva personalmente fabbricato di notte durante la sua prigionia a Kottern, correndo il rischio di una condanna a morte per sabotaggio. Lo portava sempre con sé e lo mostrava orgoglioso ai ragazzi che incontrava in occasione delle sue testimonianze. Sul cucchiaio aveva inciso la parola “Mamma”, aggiungendola alla scritta “Milano”.

Mentre il cucchiaio girava di mano in mano, lui raccontava la sua storia di deportazione, spesso accompagnato dall’amico Puccy che lo guidava con le sue domande nel ricordare i dettagli più significativi della sua vicenda.

Ha trascorso gli ultimi decenni della sua vita a testimoniare. Lo ascoltavano in religioso silenzio, un po’ commossi e, soprattutto, stupiti dalla serenità con la quale riusciva ad esporre i suoi ricordi. Non una parola di odio, nessun sentimento di vendetta, solo la testimonianza, semplice e asciutta, addirittura con qualche ironia qua e là.

È stato ospite dei Percorsi nella memoria numerose volte, incontrando studenti e adulti, portando il suo racconto in molti dei nostri comuni.

Si è spento al termine di una breve malattia la sera del 16 gennaio 2019, a pochi giorni dal Giorno della Memoria. Ha scelto di raggiungere la cara moglie che lo aveva preceduto nell’Ultimo Viaggio solo un anno fa, congiungendosi ai suoi numerosi compagni, accomunati a lui dalla tragica esperienza della deportazione.

A lui l’immensa stima e il ringraziamento affettuoso del Consorzio Brianteo Villa Greppi. Al figlio Walter e ai suoi familiari sentite condoglianze.

> Scarica il libro “Warum gefangen” di Venanzio Gibillini

> leggi qui la testimonianza di Venanzio Gibillini

 

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