Un amico del Consorzio Brianteo Villa Greppi

I 100 anni di Vittore Bocchetta

Scultore, pittore, scrittore, accademico. Convinto antifascista, ha subito la deportazione nei lager di Flossenbürg e Hersbruck.

Vittore Bocchetta è nato il 15 novembre 1918, nove giorni dopo la fine della Grande Guerra.
Compie oggi 100 anni, a lui l’abbraccio affettuoso del Consorzio Brianteo Villa Greppi.
Negli scorsi anni ha tenuto testimonianze in alcuni Comuni del nostro territorio e, nel 2015, ha concesso parte delle sue opere per una mostra retrospettiva ospitata nell’antico granaio di Villa Greppi.

Di seguito una sua breve biografia, tratta dal suo libro “Prima e dopo” – Tamellini Edizioni

“Vittore Bocchetta nasce a Sassari nel 1918, il padre è un ufficiale del Genio militare. Dopo aver vissuto fra Bologna, Verona, Cagliari, la Libia, aderisce giovanissimo all’engagement antifascista veronese. Nel 1941, ventitreenne, comincia a subire la feroce prevaricazione del regime, passando lunghi periodi in carcere. Nel novembre del 1943 divide la prigionia con Norberto Bobbio e i membri del primo CLN di Verona, per aver contribuito alla fuga di alcune centinaia di militari italiani detenuti dai nazisti. Rilasciato fortunosamente nel marzo 1944, si unisce al secondo CLN provinciale. Viene arrestato per l’ultima volta nel luglio del ’44, appena in tempo per laurearsi in Lettere a Firenze. Viene quindi deportato dapprima nel lager di Bolzano, poi nei campi di sterminio di Flossenbürg ed Hersbruck. Qui vede morire uno ad uno quasi tutti i suoi compagni di lotta.
Al ritorno a Verona, nel luglio del ’45, si trova presto corteggiato dai nuovi o risorti partiti, con i quali entra però fin da subito in dissidio. Nuovamente percosso ed emarginato, nel 1948 rifiuta una candidatura alla Camera dei Deputati nelle file del Partito Socialista e si decide per una sorta di esilio volontario. Parte così nel 1949 per Buenos Aires, con il visto di corrispondente per il quotidiano “L’Arena”, e lì comincia a riscuotere i primi successi come scultore e ceramista. Dall’Argentina passa poi in Venezuela, ma quando, nel gennaio del 1958, durante un soggiorno negli Stati Uniti, apprende del colpo di Stato contro il dittatore Pérez Jiménes, risolve di non rientrare più a Caracas, abbandonando là le sue opere.
A Chicago ripercorre gli studi fino ad ottenere il Ph.D. (Doctor of Philosophy), lavora come giornalista e critico d’arte e insegna Letterature Comparate, spagnolo e italiano alla Indiana University.
Nel 1972 può finalmente dedicarsi a tempo pieno alla scultura e alla pittura, lasciando la docenza e installando in città uno studio-fonderia per le opere in bronzo. Da artista riceve importanti riconoscimenti e si vede dedicare mostre a Chicago, Alcune sue opere oggi sono esposte o inventariate nei più importanti musei americani, come il Chicago Cultural Center e lo Smithsonian American Art Museum di Washington.
Del 1989 è il suo ritorno definitivo a Verona, dove inaugura due sculture Monumentali commissionategli dalla città. Negli ultimi anni si è dedicato soprattutto a raccogliere le memorie del proprio impegno antifascista e all’attività di conferenziere, specialmente nelle scuole”.

Di recente il quotidiano La Repubblica gli ha dedicato un articolo dal titolo “Dal lager all’arte i miei cent’anni li rivivrei tutti”.

Guarda il video “Compagni di Viaggio” con la testimonianza di Vittore Bocchetta, tenuta nel 2016 a Villa Greppi, in compagnia di Ines Figini, Sultana Razon e Venanzio Gibillini.

Scarica il catalogo della mostra “Vittore Bocchetta, prima e dopo. Disegni, pitture, sculture di un utilizzato, salvato” allestita nel 2015 a Villa Greppi.

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